Diario di quarantena (5)
La morte di papà è giunta all’improvviso, mentre lo mettevo a sedere al suo tavolino, con l’aiuto del nipote Tommaso, per dargli da mangiare.
Improvvisa ma non imprevista. Non per me, ma sicuramente nemmeno per lui. Quella mattina avrei preferito servirgli un caffelatte, anziché guardarlo dormire e scrivere un post, ma non sarebbe stato in grado di berlo a letto, ed era meglio risparmiargli lo sforzo. Non ho voluto mettere per iscritto la preoccupazione che avevo per il nuovo, inesorabile peggioramento delle sue condizioni fisiche. Anche ora non racconterò come è successo, non è questa la sede adatta. Desidero solo ringraziare pubbicamente i soccorritori della Croce Rossa Italiana, che ce la mettono sempre tutta; gli angeli esistono.
Io lo so: mio padre è morto per il covid-19, ma nessuno gli ha fatto un test. Per l’ospedale sarà stato un arresto cardiaco come tanti altri. Fra i 420 che sono morti di covid-19 l’altro ieri in Italia, lui non è stato contato. E come lui, probabilmente, centinaia di altri.