Diario di quarantena (2)

Sono uscito anche martedì.

Mi servivano due cosucce in farmacia. Da Marzagalli servono due clienti alla volta, in pratica si entra uno alla volta quando qualcuno esce. Quando sono arrivato, ero il terzo in coda sotto i portici, poi siamo diventati cinque o sei, regolarmente distanziati di due metri, anche tre. Al banco ci si guarda attraverso delle lastre di cristallo, stile biglietteria ma un po’ posticce.

Sono passato anche al bancomat, lì non c’era nessuno. In giro per strada, oltre ai clienti della farmacia e tre conduttori di cani (incluso un nostro vicino), poche persone. Mi sono permesso di tornare facendo il giro dell’isolato, schivando le poche macchine che passavano in Via Cogliati a causa della mancanza di un marciapiede decente. La posta è chiusa, in piazza del mercato i cartelli avvisano che il mercato del sabato è soppresso.

Sono uscito anche ieri: fruttivendolo (negozio vuoto, ma prima di entrarci ho atteso la fine di un ordine telefonico), poi ancora in farmacia per l’antibiotico di papà. Stavolta servivano un cliente per volta, ed ero il quinto in coda. Per le strade, un deserto irreale ma ormai consueto.

Ormai è da due settimane che faccio da badante al babbo H24, senza nemmeno il riposo settimanale. La badante vera è ricoverata in ospedale da giovedì 19, ma l’abbiamo saputo solo domenica e siamo ancora in attesa di notizie. Papà non è ancora guarito dalle sue febbri, questa settimana è stato particolarmente difficile da gestire, spesso incapace di reggersi in piedi, ha bisogno di essere aiutato (e spesso forzato) in ogni piccola cosa, anche per mangiare e bere. Ieri sera la febbre è scomparsa e lui è riuscito a mangiare un piatto di zuppa di porri senza nessun aiuto, ma la tregua è durata poco…

Tuttavia il nostro medico di fiducia, che lo ha visitato parecchie volte, è ancora ottimista, anche se ora non è più così categorico nell’escludere che tutto questo dilagare di influenze in famiglia abbia a che fare con il coronavirus. Il problema è che i test in questa fase di emergenza sono disponibili solamente per i casi più gravi, e così per molto tempo ancora non potremo sapere se ci siamo conquistati l’immunità a buon mercato (come tutti quei numerosissimi malati che guariscono a casa propria e vengono ignorati dalle statistiche), o se rimaniamo tutti esposti al rischio di un contagio potenzialmente letale.

War, children, is just a shot away.