Neil Armstrong, 1930 - 2012
Il mondo non sarebbe stato più come prima
Addio, Neil. Quella notte del 1969 ero ancora troppo piccolo per rimanere sveglio fino a tardi per seguire ciò che facevate lassù voi astronauti, ma era da tanto tempo che mamma e papà me ne parlavano. Sapevo che era una cosa importante, ed ero sicuro che sarebbe andato tutto bene. Anche perché non potevo capire che cosa sarebbe successo altrimenti. Ci furono altre missioni lunari, e per qualche anno mi sembrarono eventi più "normali" delle Olimpiadi o dei campionati mondiali di calcio o di scacchi. Dovetti crescere parecchio per capire quanto ci fosse di straordinario e di folle in ciò che accadeva nel mondo in quegli anni. Neil, ora che puoi, quando vorrai, dì al Signore di perdonarmi per non avere mai desiderato di essere come te, per aver creduto a chi mi diceva che per arrivare dove sei arrivato tu bastava aver fortuna, per aver pensato che, come eroi per animare i sogni di un ragazzo, tu e James Bond eravate la stessa cosa.
Ma il futuro non sarebbe stato come nei libri
Forse solo noi nostalgici riusciamo ad afferrarla, ma esiste una relazione fra le missioni Apollo e la musica che ascoltavamo noi ragazzi in quegli anni. La descrive bene Andy Tillison in questo passo di "Not as good as the book", il libriccino che accompagna l'omonimo disco del suo gruppo The Tangent: «Molti anni prima, Dave aveva avuto il permesso di stare alzato fino a tardi per seguire la diretta dell'atterraggio sulla luna di Buzz Aldrin e Neil Armstrong. Dave aveva già deciso che il primo a scendere doveva essere Buzz, perché tutta la questione di chi sia stato il primo uomo sulla luna non poteva onestamente essere decisa dal fatto che sul modulo lunare c'era una scaletta sola. Tutti e due erano atterrati sulla luna, e basta. C'è una sola generazione di persone che avevano dieci anni quando tutto questo accadeva, e Dave e James avevano esattamente dieci anni. E se quei ragazzini, a dieci anni, avevano visto accadere questo, ora che ne avevano quattordici, desideravano ascoltare della musica che fosse un po' la dimostrazione che quelli erano tempi straordinari. La loro età era questo, era un'età di progresso. Nel 1973, non potevano neppure immaginare che da dietro l'angolo, nel giro di quattro anni, sarebbe arrivata una grande ondata di cinismo, e che l'atterraggio sulla luna di meno di dieci anni prima sarebbe stato presentato come una bufala, esattamente come la musica che loro ascoltavano. Ora Dave di anni ne aveva quarantotto, ed era quasi da quaranta che aspettava che qualcuno atterrasse su Marte.»